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immagine di una bottiglia di Veuve Clicquot con in evidenza il logo in una vetrina nel background.

Tieni sempre una Vedova ghiacciata in frigorifero!

by Marco
Giugno 3, 2023
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Quei Consigli che rimangono lì, attaccati per una vita. Quando la Vedova non è una prestigiosa marca di Champagne ma molto di più.

Sono passati più di 10 anni, da quando Andrea nella mia prima esperienza lavorativa durante una pausa pranzo, dandomi consigli sulla mia vita sentimentale, diceva:

“Marco, mi raccomando! Un uomo che si rispetti deve sempre avere una vedova ghiacciata in frigorifero”.

Ripensandoci ora, indipendentemente dai gusti personali (vino, champagne, prosecco o birra), è rimasta una di quelle frasi indelebili che ogni tanto uso e alla quale ho voluto dare un significato tutto mio.

La Vedova qui non parla di champagne, non parla di essere galanti ad un’appuntamento, è semplicemente un’interruttore; un simbolo d’intelligenza e flessibilità che all’interno di un team coeso tutti decidono di sposare.

Un segnale che in un attimo ti fa passare da parlare dell’inaugurazione di uno stabilimento a biomassa con la presenza del Presidente della Repubblica, ai 2 minuti successivi dove tutti staccano il cervello e iniziano a “cazzeggiare” per poi tornare in un battito di ciglia nuovamente concentrati su quello che si stava facendo. É un modo per far calare la tensione, per essere più umani, aperti e creare quell’empatia necessaria in un gruppo di persone che spendono tutto quel tempo insieme.

Scrollando i Social è facile imbattersi in meme che strizzando l’occhio a quel filone populista del motivazionale scontato che ama generalizzare su quelle dinamiche del mondo del lavoro più vicine ad una SitCom americana che alla realtà di tutti i giorni. Qui i capi sono descritti con centinaia di aggettivi che nel migliore dei casi vanno da leader, mentore, motivatore, illuminato o addirittura genio mentre nel peggiore dei casi si parla di tiranno, despota, stupito, egoista, etc.

Immagine stilizzata che mostra differenza tra capo e leader.
https://www.halfpocket.net/capo-leader/

Ma tornando alla pratica, quella concreta e spiccia se oggi, dovessi fermarmi e guardarmi alle spalle ripensando alle persone incontrate nel mio percorso lavorativo mi risulterebbe più semplice ridurre il tutto in due grandi gruppi:

Le persone che ho stimato, e quelle che no.

Trovare una persona che possa guidarti e farti crescere è la cosa più importante che ci possa essere. Se “convinto” a seguire qualcuno in maniera spontanea tutto sarà più facile, sincero e immediato ma soprattutto la crescita arriverà da entrambe le parti.

Una delle cose che mi piace ricordare di quella esperienza, oltre alla vedova naturalmente, era la trasparenza nei confronti dell’intero team. Non esistevano telefonate, mail o temi che non si potessero discutere/condividere di fronte a tutti.

Oggi che mi trovo dall’altra parte a gestire un manipolo di persone amo ripensare a quella “vedova”, cercando ancore di capire quale sia l’interruttore che funzioni allo stesso modo nel mio caso e con loro.

Un’interruttore che muova il binomio Capo-Dipendente più nella direzione del più famigliare (per me) Allenatore-Giocatore.

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